Google concorda per il pagamento di oltre 8,5 milioni di dollari per concludere la class action intentata per la violazione di privacy di Buzz.
Sette persone depositato una class-action al tribunale di San Francisco, sostenendo che Google ha violato la legge sulla privacy con Buzz.
La mancanza di autorizzazioni esplicite irritava la gente e molti pensavano che Google si approfittava dei dati acquisiti.
Per evitare problemi, Google in un secondo tempo, ha criptato i dati per chiudere i bug della privacy e aggiungere più controlli all’utente, ma ormai il danno era stato fatto.
Si corre ai ripari per evitare sicuramente altre class actions, quindi Google ritocca la sua politica della privacy, cercando di renderla più trasparente e comprensibile.
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Le modifiche avranno effetto già dal 3 ottobre prossimo, ma rimangono altri prodotti Google da “sistemare”.
Comunque la privacy rimane una contesto pericoloso per i social network, questa vicenda di Buzz è come un monito a Facebook, che in un futuro prossimo avrà molti problemi in questo senso.
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