La decisione dell'algoritmo all'Ikea: sindacati sul piede di guerra
La decisione dell'algoritmo all'Ikea: sindacati sul piede di guerra

Se l'algoritmo, che all'Ikea gestisce il timing e i turni delle persone, fa pollice verso, un dipendente è nei guai. E' il caso della donna licenziata all'Ikea di Corsico (Milano) con due figli, di cui uno, quello più piccolo, è disabile. Motivazione? Ritardi sul posto di lavoro...Attenzione, cari amici di Ikea: sono i mobili a poter essere montati e smontati a piacimenti, non gli esseri umani...Questo primato dell'algoritmo è il simbolo di un cambiamento epoca all'interno dell'organizzazione di Ikea o un monito, uno spauracchio, che è destinato di qui in avanti a valere per tutti? Oppure l'algoritmo è un alibi, un paravento, uno specchietto per la allodole dietro il quale ci sono i vertici aziendali?

Copyright © All Rights Reserved - We-News.com

Dopo aver toccato da vicino e punto sul vivo gli insegnati italiani nel 2015, l'algoritmo sale nuovamente agli onori della cronaca.

All’Ikea è proprio l'algoritmo,  lui che fa il bello e cattivo tempo coi turni dei dipendenti,nell'ambito di un redde rationem che tiene un po' tutti col fiato sospeso due volte l’anno, in autunno e in primavera.

Sono i momenti-chiave in cui, per i 6500 lavoratori degli store italiani di Ikea,  l'algoritmo  tira le somme fra esigenze dei reparti, flusso dei clienti, numero dei dipendenti impiegati.

Ad essere decisivi, anche e soprattutto per le sorti delle persone, sono contare i numeri, che devono essere soddisfacenti dal punto di vista delle vendite e di conseguenza per gli introiti dell’azienda.

Il caso d'attualità in tutto questo, su cui i sindacati promettono battaglia, è quello di Marica Ricutti, la madre di due bimbi, uno dei quali disabile, licenziata dall'Ikea di Corsico, nella periferia di Milano, perché non in grado di rispettare i turni.

Fissai da chi? Ma naturalmente dall'algoritmo che stabilisce gli orari di lavoro dei 6.500 dipendenti italiani della multinazionale svedese.

Secondo l'azienda, la donna, separata, lavorava sette giorni al mese ed era sempre stato fatto di tutto per venire incontro alle esigenze della trentanovenne, che lavorava da otto anni nel punto vendita e, stando a quanto scrive il Secolo XIX, "non aveva mai ricevuto un richiamo e nemmeno una contestazione sulla sua professionalità".

Ecco quanto trapela dai legali della donna licenziata: "La signora Ricutti sapeva bene che non avrebbe potuto entrare al lavoro alle 7 del mattino, come previsto dal nuovo turno assegnatole dall’algoritmo al reparto ristorante. Soprattutto il martedì, non era possibile. Quel giorno deve portare suo figlio in un centro specializzato dove sta seguendo una terapia".

Questo è il motivo per cui Marica "ha cercato più volte di incontrare il capo del personale. Ha spiegato i suoi problemi, ottenendo rassicurazione verbali. Solo a quel punto, convinta di essere stata compresa, ha accettato lo spostamento nel nuovo reparto".

La donna in prima persona, ha dichiarato: "Mi avevano detto che avrebbero tenuto conto della situazione, non mi sarei mai aspettata un trattamento del genere".

Tramite la Filcams Cgil, la donna farà ricorso.

La donna sta ricevendo numerosi attestati di solidarietà sui social, a partire dalla leader del sindacato, Susanna Camusso, che ha rilanciato l'hashtag #PessimaIkea.

«Quanto ti è piaciuto questo articolo???» ... Aiutaci:

1) Condividendolo sui Social Network;

2) e Registrandoti per Commentarlo QUI sotto.

Grazie di cuore!

 

FONTI:

Per il contenuto: Quando a decidere i turni è l'algoritmo. Il caso della madre licenziata da Ikea, agi.it, 30 Novembre 2017.

Per l'immagine: www.we-news.com

N.B. L'autore di questo articolo manleva da ogni qualsivoglia responsabilità questo sito e chi vi ci lavora per qualunque danno arrecato. Se pensi che ci sia stato dichiarato il falso e/o siano state commesse delle infrazioni legali, scrivici per poterti mettere in contatto direttamente con l'autore che si assume il 100% della responsabilità.

Articolo scritto da:

Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).