
Ha fatto discutere il mondo cyber lo speciale del Tg5, in cui ha parlato anche un hacker incappucciato e con la voce alterata. Secondo alcuni ha avvicinato in maniera concreta il cittadino medio a tutti gli aspetti reali, anche pericolosi, della vita informatica. Secondo altri, il lavoro editoriale avrebbe fatto cyberterrorismo psicologico. Intanto l'Italia ha approvato, ed era un evento molto atteso, il decreto legislativo che recepisce la normativa dell’Unione europea 1148 del 2016, meglio conosciuta con l’acronimo “Nis”, ovvero network and information security, sulla sicurezza delle reti e dei sistemi informativi.
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Bisogna fare in fretta, difendere il nostro cyber spazio: "E' una protezione che dobbiamo dare a tutto quello che riguarda la Difesa, in occasione di un attacco su una nostra nave nell'Oceano Indiano deve esserci qualcuno in grado di intervenire per rispondere proprio a livello informatico", ha detto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
In quasi tutti i siti, c'è qualcosa di non protetto: ormai non ci sono più "solo" terra, mare, cielo e spazio da proteggere, ma c'è anche e soprattutto il cyber.
La nostra sicurezza non è più affidata alla porta blindata, ma alla nostra capacità di difendere il nostro cyber mondo.
E non basta dire "Non ho nulla da nascondere", perchè anche se non c'è nulla da rubare, ci sono aspetti delicati su cui poter essere danneggiati, clonati, esposti al pubblico ludibrio o utilizzati per chissà quale furto telematico.
Anche il Tg5 ha dedicato a questi temi uno Speciale, dal titolo "Cose nell'altro mondo", cose che riguardano ognuno di noi.
In quale ambito? Il singolo individuo, l'azienda piccola o grande, fino alle infrastrutture di ogni Nazione.
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Sui social, c'è anche chi ha accusato il Tg5 di aver fatto "terrorismo psicologico", con una motivazione specifica: "Intercettare una comunicazione Wi-Fi non protetta, non significa che il proprio cellulare è stato hackerato".
Nel corso di questo Speciale andato in onda sulle reti Mediaset, è intervenuto anche Umberto Rapetto, ex generale della Guardia di Finanza.
Intervistato sulle vicende più recenti di "sicurezza informatica", ha dichiarato: "Internet è uno strumento poco democratico perchè coloro che hanno maggiori conoscenze tecniche possono garantirsi una supremazia".
Si può essere d'accordo? La conoscenza che diventa un reato? Del resto quando sostiene il generale Rapetto riguarda tutti gli ambiti della vita: c'è sempre sul pianeta qualcuno più dotato, più ferrato, più informato rispetto alla media, rispetto agli altri.
Senza abusare di concetti generali e senza fare demagogia, meglio approfondire per capire realmente di cosa si tratta: l'ultimo Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano ha quantificato il valore raggiunto nel 2017 dal mercato delle soluzioni di information security in Italia, che ha raggiunto i 1,09 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2016 (+12%).
A investire maggiormente nella cyber sicurezza sono le imprese di dimensioni maggiori: il 78% della spesa complessiva è riconducibile alle grandi aziende.Nel 2017 il cyber crime è costato mediamente 11,7 milioni di dollari per azienda, pari al 23% in più rispetto ai 9,5 milioni del 2016 e al 62% in più rispetto alla media dell'ultimo quinquennio.
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FONTI:
Per il contenuto: Il costo per la difesa contro gli attacchi informatici, tgcom24.mediaset.it.
Per l'immagine: www.we-news.com
Articolo scritto da:
Mauro Suma, il Direttore Responsabile (leggi la sua biografia).